Renaissance
GemellArte è un progetto realizzato dalla casa editrice Gn Media, con il supporto del Comune di Terni, Assessorato alla Cultura, alle Politiche giovanili e ai Gemellaggi, sotto l’alto patrocinio dell’Ambasciata francese in Italia e dell’Institut Français Italia.
Dopo il successo dello scorso anno e della prima edizione, andata in scena nel 2019 tra Terni e Saint’Ouen, le due città hanno deciso di portare avanti questo progetto di scambio e questo sodalizio culturale mirato a creare opportunità per gli artisti e arricchire il patrimonio culturale delle proprie comunità (le opere, infatti, rimangono nelle città ospitanti).
Prendendo tuttavia atto dell’impossibilità di realizzare un Festival culturale vero e proprio, come quello dello scorso anno, in cui la Residenza è stata accompagnata da una serie di appuntamenti e avvenimenti culturali italo-francesi, quest’anno l’organizzazione ha deciso di eseguire comunque la Residenza artistica, per lasciare un segno concreto e tangibile in omaggio alle due città. Per un’edizione ridotta, ma efficace.
Alla città sarà donato un intervento di arte urbana, per iniziare il nostro dialogo e la nostra nuova storia attraverso l’arte. Un’artista italiano sarà ospitato in residenza a Saint’Ouen e un’artista francese verrà ospitato a Terni, attraverso una call pubblica e una procedura di selezione.
Reinassance vuol dire Rinascita: urbana, ma anche degli animi. Questa è l’essenza dell’arte.
Caroline Derveaux
Caroline Derveaux è un’artista francese che gioca tra pittura, design, direzione artistica e scenografia. Usando sempre una tavolozza molto colorata, Caroline si concentra su forme architettoniche geometriche e si avventura su prospettive oniriche. Il suo regno è il riflesso della sua immaginazione e dei suoi ricordi d’infanzia. Ha vissuto in varie parti del mondo, in particolare a Londra, Barcellona, Nanchino e Città del Messico, ed ora a Parigi. Nel corso della sua carriera ha realizzato murales a Barcellona, Londra, Parigi, New York.
Il progetto di residenza nelle parole dell’artista
Il murale realizzato in via Giotto è il risultato di un meraviglioso lavoro di collaborazione con Terni. Ho intervistato i vicini e i negozianti e ho cercato di creare un dialogo attraverso la mia traduzione “astratta” della città. Utilizzando una tavolozza di colori caldi, ho voluto concentrarmi sulla solidarietà durante questo periodo difficile e creare una narrazione che aiutasse a fuggire un po’ dalla difficile realtà e a sognare.
Ozmo
Ozmo, nato a Pontedera, Pisa, si forma all’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Firma già presente sin dagli anni 90 nell’underground del writing italiano, nel 2001 si muove a Milano, collaborando con le maggiori gallerie d’arte della città, firmandosi con il suo nome di battesimo.
Contemporaneamente interviene nello spazio pubblico con la sua Tag: Ozmo, gettando le basi per quella che sarebbe diventata la Street Art italiana, di cui è uno dei pionieri e esponenti a livello internazionale.
I suoi interventi sono caratterizzati da un immaginario carico di simboli e immagini che spaziano dalla storia dell’arte, la cultura pop, il linguaggio pubblicitario e l’illustrazione enciclopedica. Dal 2003 le opere di Ozmo sono presenti nel circuito delle fiere d’arte e dei galleristi privati italiani e in alcune importanti collezioni pubbliche museali. Tra le mostre italiane: Palazzo della Ragione (2005), Pac (2007) , Palazzo Reale (2007), fino alla sua personale “Primo Piano d’Artista”, al Museo del 900 di Milano e alla realizzazione di un’opera permanente sulla terrazza del museo MACRO a Roma, nel 2012.
Ozmo realizza interventi di street art monumentale nelle più importanti capitali dell’arte contemporanea e urbana: New York, Miami, Chicago, San Francisco, Londra, Shanghai, Parigi, Baltimora, Berlino, San Paolo, L’Avana, Beirut, Milano, Roma. Vive e lavora tra Milano e Parigi.
Il progetto di residenza nelle parole dell’artista
Il tema del Wallpainting è uno spunto celebrativo di Baldassare Castiglione, intellettuale di spicco del rinascimento italiano, alla corte di Elisabetta Gonzaga a Urbino. Qui nel celebre ritratto del suo amico Raffaello. Il suo capolavoro ‘Il cortegiano’ è una delle opere più importanti di quel periodo storico. Ebbe un tale successo che lo stesso Francesco I re di Francia ne rimase impressionato, la fece copiare e distribuire a ciascuno dei suoi cortigiani della corte reale. Nella mia interpretazione il ritratto è stato, come scritto nel titolo, vandalizzato e pixellato con un puffo. Al giorno d’oggi ll Cortegiano rimane un ritratto paradigmatico della vita di corte rinascimentale. Baldassarre nel mio dipinto è stato trattato come solitamente utilizzo i riferimenti della storia dell’arte, aggiungendo layers che dialogano tra loro, aprendo nuovi significati semantici e concettuali per l’opera.